Giornata Internazionale delle persone con disabilità

Il messaggio di AISLA Firenze in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità

Firenze, 3 dicembre 2021 – “Oggi è la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Un’occasione globale che celebriamo perché ci permette di riaffermare che quelli che chiediamo sono essenzialmente diritti umani, molto spesso e, a maggior ragione da due anni, menomati. Sono il diritto ad una vita degna di essere vissuta sempre, il diritto a non soffrire, a vivere con dignità e indipendenza anche se colpiti dalla meno rara delle malattie rare, il diritto ad un’assistenza sanitaria continuativa, il diritto dei familiari ad essere aiutati durante tutto il decorso della malattia e anche dopo. Il nostro impegno quotidiano per le persone con Sla e i caregiver si sostanzia nell’essere interlocutore riconosciuto e, a dieci anni dalla nascita di AISLA Firenze, apprezzato presso le Istituzioni sanitarie e politiche e nell’essere il fornitore di quei servizi che altrimenti le persone con Sla e i caregiver spesso non avrebbero”. Così Barbara Gonella, Presidente di AISLA Firenze.

La testimonianza

A corredo del nostro messaggio vogliamo condividere la testimonianza di una persona con Sla, Fiorenza, raccolta nel libro “Lasciatemi andare tenendomi per mano”, che ci illustra molto più di tante parole la vita di una persona con disabilità e dell’importanza dei servizi come la fisioterapia.

“Oggi è una giornata più triste e buia, anche se fuori c’è ancora il sole, perché non riesco più a muovermi neanche con il deambulatore. Ormai sono bloccata quasi completamente e anche la parte destra del mio corpo non risponde più, come già da tempo la sinistra. Tra un po’ non potrò più scrivere e devo fare presto, c’è rimasto poco tempo e ho ancora tante cose da mettere per iscritto, visto che comincio ad avere problemi anche a parlare… Oggi sono caduta un’altra volta perché chissà cosa credevo di fare nelle mie condizioni. Ho voluto controllare se le gambe potevano reggermi in piedi per un momento, per distendere i muscoli… Non ci proverò più! Ho provato dolore e vergogna e ho pianto tanto e quando è arrivata la Fisioterapista non gli ho permesso di farmi fare ginnastica”.

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